30 apr 2008

Il saluto della Fondazione

Riportiamo il saluto fatto dal Consigliere della Fondazione della Comunità Clodiense, il sig. Giorgio Vianello, a nome del Presidente Angelo Boscolo Sesillo, in occasione della serata d'inaugurazione della rassegna Chioggia Incontra 2008, realizzata dall'Ass. Il Fondaco in collaborazione con la Fondazione:

Il presidente della Fondazione della Comunità Clodiense Angelo Boscolo Sesillo mi ha invitato a rappresentarlo, scusandosi per non poter essere presente questa sera perchè trattenuto da improrogabili impegni all’estero. Mi ha raccomandato di portare il suo saluto ai presenti, di ringraziare vivamente gli illustri relatori per la loro disponibilità dimostrata nei confronti della nostra collrttività, nonchè di presentare le più vive congratulazioni all’Associazione il Fondaco per il meritato riconoscimento ricevuto da parte del Presidente della Repubblica, tangibilmente espresso con la medaglia destinata all’edizione 2008 di “Chioggia incontra”.
In quanto consigliere della Fondazione vorrei cogliere questa occasione per riaffermare l’importanza della fattiva collaborazione fra la Fondazione stessa e le associazioni locali, fra le quali il Fondaco si distingue per il particolare impegno e la capacità di programmazione e di presenza, proponendosi quale preciso riferimento culturale capace di coinvolgere l’ambito locale nella discussione di temi impegnativi di forte attualità.
Va sottolineato che questa collaborazione è favorita dal fatto che le finalità della Fondazione e quelle del Fondaco collimano, poichè entrambi puntano a contribuire concretamente alla crescita culturale ed insieme alla valorizzazione dei caratteri identitari della comunità chioggiotta, da attuare attraverso l’incontro e il confronto, superando ogni tendenza di semplificazione localistica.
In questo senso il tema di questa sera, basato sull’individuazione delle possibilità di convergenza fra i valori cristiani e la visione laica della vita, mi sembra abbia una sede emblematicamente appropriata in Chioggia, città di mare che, proprio in quanto tale, ha grandi tradizioni di accoglienza ed insieme di religiosità popolare, che non conoscono frontiere. Basti ricordare che, con la navigazione a vela, i marinai e i pescatori chioggiotti per secoli hanno praticato l’Adriatico e il Mediterraneo orientale affrontando stenti e pericoli tali da dover trovare in molti momenti della loro vita riferimenti certi solo nella luce della Fede.
I santuari che si affacciano su entrambe le sponde del mare Adriatico, a partire dalla laguna di Venezia fino a scendere oltre le Bocche di Cattaro, ancor oggi conservano le testimonianze di fede per grazia ricevuta offerte dai naviganti chioggiotti. Queste piccole immagini sono il messaggio lasciato dalla nostra gente non solo per ringraziare Dio, il Cristo, la Madonna e i Santi, ma anche per offrire un attestato di riconoscenza nei confronti della comunità locale che li ha soccorsi, salvati, dato ospitalità, prestando loro, nel contempo, anche il conforto religioso nelle consuete modalità e forme della cristianità.
Questo semplice e modesto esempio di fede e carità evidenzia peraltro il significato autenticamente vero della solidarietà e dell’aiuto fraterno, filtrati attraverso la visione cristiana dell’umanità, in ossequio a valori religiosi e culturali che sono espressi con spontanea semplicità attraverso l’incontro, al di fuori e al di sopra dei limiti e differenze di razza di nazionalità, di lingua e di provenienza geografica.
La cultura, la religione, la comunicazione e l’informazione, pur essendo da allora radicalmente cambiate nella valutazione della società in cui viviamo, comunque insieme costituiscono ancor oggi una risposta articolata e completa alle esigenze della società, che emergono quotidianamente in modo pressante in tutto il mondo.
La possibilità di disporre di una laicità, con riferimenti stabili e precisi sulla sfera del trascendente in quanto conscia della grandezza che la fede cristiana rappresenta, e in grado di richiamarsi a radici culturali profonde ad essa legate e collegate, è un fattore costitutivo di identità che, interpretato e vissuto in chiave scevra da ogni volontà di prevaricazione, sicuramente può risultare una base forte su cui instaurare un dialogo aperto, che aiuta ad avviare nella società un confronto rispettoso delle proprie e delle altrui peculiarità, solidamente incardinato a valori che la cultura attuale generalmente tende ad appiattire e globalizzare in una generica omologazione.
Ringrazio ancora per la loro presenza in Chioggia Sua Eminenza Cardinal Tonini, il Direttore dottor Del Noce, la moderatrice dottoressa Lorena Bianchetti che questa sera, in una cornice di grande partecipazione ed interesse, sicuramente sapranno darci un’ampia e completa trattazione del tema proposto, che permetterà a tutti noi di avere nuovi importanti spunti di conoscenza e discussione.

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