17 ago 2014

Presentato il progetto "I sapori del territorio clodiense"

Materie prime da produzioni locali, ricettario, confezionamento in vetro: la Fondazione Clodiense Onlus ha presentato nei giorni scorsi a Palazzo Grassi di Chioggia (VE) un progetto sostenibile ed etico che può diventare una nuova attività industriale. La novità è nel marketing, tutto territoriale: niente retail su larga scala, ma vendita in punti selezionati del territorio clodiense.
Un progetto sul cibo, ma non di ristorazione. “I sapori del territorio clodiense” è una linea commerciale di prodotti unici prodotti nel basso Veneziano tra Chioggia, Cavarzere e Cona. Non vongole in vasetto, ma il vasetto delle migliori vongole preparate secondo un rigoroso disciplinare che va dalla produzione alla ricetta finale. A Palazzo Grassi, è stata presentata una serie di prototipi della linea: il radicchio di Chioggia Igp stufato, i peoci in olio rosato, le bevarasse in cassopipa, la crema di gò, le seppie nere di Chioggia in tecia, il ragu di molluschi della laguna, le sardein saore, le capelonghe in olio e limone
Foto Lux
Il cibo come testimonial del Territorio. Ciascuna di questericette basate su produzioni stagionali diventa così un prodotto confezionato pronto per la vendita. Stavolta, però, non nella grande distribuzione o attraverso i marchi retail di nicchia su scala nazionale. La Fondazione Clodiense Onlus ribalta la strategia canonica di promozione del prodotto tipico: chi vorrà acquistare le confezioni de “I sapori del territorio clodiense” potrà farlo solo in alcuni punti selezionati tra Chioggia, Cavarzere e Cona e cioè i comuni nei quali la Fondazione ha il compito di sostenere e promuovere economicamente le attività dei singoli e delle associazioni.
Nascita di nuova imprenditori? Dimostrata la fattibilità della linea di prodotto, la Fondazione passa di mano il progetto a chi vorrà farne la propria attività imprenditoriale, comportandosi cioè come vero e proprio business angel per una o più start up nel settore industriale del food nel Veneziano. Quindi: progetto industriale economicamente sostenibile per assorbire e valorizzare le produzioni locali, creare posti di lavoro, e inoltre leva di marketing territoriale con la vendita esclusivamente in loco.
Le fasi. Il progetto industriale si sviluppa in tre fasi lungo unarco di tempo di due anni.La prima fase consiste nell’individuazione dei prodotti di eccellenza del territorio, la schedatura geografica e scientifica, la ricognizione storica degli usi in cucina, la codifica della ricetta per il confezionamento, la verifica della conservabilità sia per la salubrità che per l’integrità organolettica del prodotto. La seconda fase consiste nello studio del packaging, che sarà basato soprattutto, ma non esclusivamente, sul confezionamento in vetro; sulla preparazione dell’etichettatura, che segue il disciplinare etico di produzione e il recupero del lessico storico per ingredienti e ricetta; i dati di tracciabilità. La terza fase consiste nella definizione del prezzo per ciascuna gamma di prodotto confezionato, la stesura del business plan aziendale, la messa in linea produttiva e la commercializzazione. Il processo industriale di confezionamento sfrutterà la saturazione di linee già esistenti, di aziende che per esempio lavorano sulla sterilizzazione del sottovetro. Quindi senza la necessità di acquistare macchinari. L’impresa che accetterà di produrre l’intera gamma de “I sapori del territorio clodiense” dovrà mettere in rete più attori nella filiera che parte dalla produzione alla commercializzazione ma sempre nel rispetto del disciplinare etico stabilito dalla Fondazione Clodiense Onlus.
I partner del progetto: il Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia Igp, la scuola di cucina Boscolo Etoile Academy, il Conservificio Allevatori Molluschi (C.a.m. Srl) di Chioggia, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco. L’adesione di questi partner ha permesso che la Fondazione Clodiense Onlus raddoppiasse, come da statuto, sino a 20 mila euro il budget per la fase iniziale del progetto, che è stato già rifinanziato per l’anno 2015 con un plafond di 10 mila euro (da raddoppiare). I partner della fase iniziale sono certi che il numero di investitori interessati alla messa in produzione industriale de “I sapori del territorio clodiense” aumenteranno per la fase successiva di completamento del progetto, che va esteso a tutte le associazioni di categoria e dei produttori, alle cooperative, al Mercato orticolo di Chioggia, al Gal.

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