19 dic 2011

Donatori cercasi: l’autofinanziamento và superato!

"Siamo in tempi di crisi" verrebbe facile ed immediato rispondere, ma è anche vero che è proprio in tempi bui che l'uomo comprende meglio la necessità di partecipare e dare il proprio contributo per sostenere tematiche importanti e socialmente utili.

Da un ultimo studio effettuato per comprendere quali siano le tipologie di donatori presenti nel territorio clodiense e come queste evolvono nel corso degli anni è emerso, dai dati relativi all’ultimo bando emesso dalla Fondazione Clodiense (bando n. 15), che l’autofinanziamento è ancora il metodo più comune per coprire la metà dell'importo necessario a realizzare iniziative di utilità sociale in comparetecipazione con la Fondazione stessa che dona a fondo perduto l'altra metà dell'importo.

La Fondazione Clodiense è sorta 10 anni fa con lo scopo di sensibilizzare al DONO, in particolare per progetti che vanno a beneficio della comunità in cui opera.

Le iniziative che si concretizzano grazie alle donazioni raccolte ed al contributo della Fondazione dopotutto, vanno viste come un ritorno dei propri soldi.

Se dopo 10 anni si parla ancora di autofinanziamento (soldi che arrivano dalle organizzazioni stesse che presentano le iniziative, versati dai soci, non da privati qualunque) significa che c’è ancora molto lavoro da fare.

Ad ottobre 2011 si è chiusa la raccolta di donazioni a favore delle iniziative ammesse al Bando n. 15; ora, possiamo dare un po’ di numeri: sono state ammesse a contributo 18 iniziative proposte ognuna da una diversa organizzazione non profit che opera nel comprensorio clodiense (Chioggia, Cavarzere, Cona); in tutto sono state raccolte n. 37 donazioni di cui 20 corrispondono ad autofinanziamenti, 5 sono donazioni da privati, 2 da istituti bancari e 10 da imprese/aziende/attività commerciali.

Un’associazione in particolare è riuscita a raccogliere n. 12 donazioni da soggetti diversi (privati, istituti bancari, imprese, ecc…), le altre associazioni invece non hanno superato le 4 donazioni.

Non risultano inoltre donatori che abbiano donato per più progetti.

Da ciò emerge anche un dato importante relativo alla capacità di ciascuna associazione nel reperimento dei fondi, nell’ abilità di comunicare l’importanza della propria iniziativa ed interessare così i potenziali donatori. Si teme, in alcuni casi, non ci sia nemmeno il tentavo di cercare donatori o per precedenti risposte negative o per pigrizia, ma sono ricerche importanti da effettuare non solo al fine della singola iniziativa, ma per un più ampio progetto di sensibilizzazione della società in cui si vive.

La Fondazione Clodiense opera già in tal senso, ma non basta, deve essere fiancheggiata anche dalle associazioni del territorio affinché sempre più donatori accrescano la fiducia verso questo ente, nato per essere al loro servizio, infatti non si dona alla Fondazione, ma attraverso essa che è un intermediario filantropico, capace di seguire, sostenere, consigliare, affiancare i donatori nella loro opera benefica.

Nessun commento: