14 dic 2008

articolo da: Il Nuovo Dialogo

http://www.ildialogo.biz/

Turismo Fast Food



Scritto da Gianluca Salvagno
Domenica 27 Luglio 2008 23:52

Con una spiaggia fast-food, simbolo del nostro turismo mordi-e-fuggi, Chioggia ha tre sole possibilità di sviluppo: la gastronomia, l'arte e la nautica.
Nessuna delle tre garantisce vacanze di una certa durata all'ombra del leoncino di Vigo, ma ormai questo l'abbiamo capito da un pezzo se è vero che i voli charter verso località africane non conoscono crisi. Dunque: bisogna saper valorizzare il nostro patrimonio. Il pesce non ci manca, che poi sia nostrano o d'importazione questa è un'altra storia.

Ci sono persone che si sciroppano centinaia di chilometri in auto alla domenica per venire a mangiare nei ristoranti di Chioggia. Neppure l'arte ci manca: abbiamo chiese magnifiche, un museo diocesano invidiabile, uno civico perfettibile, un itinerario storico-naturalistico che da solo ripaga la fatica per entrare e uscire dalla nostra città incolonnati. Ci vorrebbe qualche mostra in più, ma le mostre costano e tranne la Fondazione Clodiense alle spalle abbiamo ben pochi mecenati. Poi abbiamo il mare, la laguna, le nostre vere ricchezze. E in tempo di recessione c'è un solo settore che non conosce flessione: il lusso. Domanda: in che cosa lusso e mare si integrano perfettamente? Nella nautica. Risposta esatta. E allora è tempo di capire, per chi ancora prova a ostacolarlo soprattutto politicamente e per le teste calde che ci hanno provato in passato, che dobbiamo benedire il turismo nautico in questa città e fare di tutto per incentivarlo. Siano marine private, house-boat, campi da regata, o anche semplici bricole per consentire ai diportisti di attraccare e visitare Chioggia, il suo patrimonio storico-artistico e gustare le sue prelibatezze gastronomiche. Qualsiasi cosa abbia a che fare con le barche va accolto a braccia aperte. Soprattutto, più posti per barche di grandi dimensioni costruiamo meglio è, dal momento che è quello il bacino su cui puntare con una classe media in affanno. Senza andar troppo distante, prendiamo cantieri nautici veneziani come Dalla Pietà o Camuffo e scopriamo che i loro maxi-yacht sono prenotati da qui al 2010. Se la città, i nostri politici e i nostri imprenditori non sono in grado di capire questo, rassegniamoci a farci superare dagli altri (che magari manco si affacciano sul mare) anche in un settore dove dovremmo essere leader assoluti per collocazione geografica e tradizione. Attualmente solo Jesolo sta competendo alla pari, ma il centro storico che noi possiamo offrire non ha paragoni. Speriamo di non perdere anche questa partita.

Nessun commento: