Articolo da Il Gazzettino del 21/02/2008
http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=3690919&Data=2008-02-21&Pagina=12&Hilights=cavarzere

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(Mdr) "Anch'io posso giocare" è un progetto partito lo scorso settembre promosso dall'Union Calcio Cavarzere con l'obiettivo di avvicinare al gioco del calcio il maggior numero possibile di bambini, in particolar modo quelli residenti nelle frazioni. Tale progetto ha trovato sostegno economico nella Fondazione della Comunità Clodiense, che ha messo a contributo il progetto ritenendolo di validità sociale importante per il territorio locale. Gli obiettivi prefissati consistono nel raggiungere i bambini residenti soprattutto nelle frazioni, che per la configurazione del territorio cavarzerano distano parecchi chilometri dal centro, e portarli a giocare nelle strutture sportive esistenti ed in concessione da parte dell'amministrazione comunale e della Comunità dei Padri Canossiani, all'Union Calcio Cavarzere , in modo da farli entrare nel mondo del calcio partecipando ad allenamenti e alle partite agonistiche nei vari campionati. Con questo progetto si cerca di accrescere il loro senso dello stare insieme, del relazionarsi in gruppo, di lottare per la conquista di un successo di squadra, e fare attività sportiva che li distolga dalla sedentarietà della televisione e dei videogiochi.
Il progetto, piuttosto ambizioso, prevede per la sua realizzazione, l'acquisto di un nuovo pulmino che funga da navetta per trasportarli ai campi sportivi dove si svolgono le attività, riaccompagnandoli poi a casa; i bambini, rappresentanti della fascia di età tra gli otto e i tredici anni, saranno forniti inoltre di tutto il materiale tecnico necessario per l'esercizio della attività sportiva, spesa sempre interna al progetto. Attualmente è stata ammessa a contributo la prima fase che prevede un contributo di 6mila euro per l'acquisto di materiale sportivo, coperto per una metà dalla Fondazione della Comunità Clodiense e per l'altra dalla donazione della ditta Blue Jeans Lavanderie Industriali di Cavarzere . La consegna del materiale è avvenuta domenica mattina in occasione dell'incontro di calcio della categoria Giovanissimi allo stadio Coni di via Spalato, alla presenza di Renzo Renier, consigliere locale della Fondazione Clodiense, dell'assessore allo Sport Enzo Salmaso e del dirigente del settore giovanile dell'Union Calcio Cavarzere Dario Campaci. La parte rimanente del progetto, cioè l'acquisto del pulmino, è stata rinviata al prossimo anno, in quanto più onerosa e richiedente un maggior impegno economico da ditte ed enti presenti nel territorio. Per il momento si continua ad usare il vecchio pulmino, che nonostante gli anni si dimostra ancora resistente sia ai chilometri percorsi che alle gioiose esuberanze dei ragazzini trasportati.
Il progetto, piuttosto ambizioso, prevede per la sua realizzazione, l'acquisto di un nuovo pulmino che funga da navetta per trasportarli ai campi sportivi dove si svolgono le attività, riaccompagnandoli poi a casa; i bambini, rappresentanti della fascia di età tra gli otto e i tredici anni, saranno forniti inoltre di tutto il materiale tecnico necessario per l'esercizio della attività sportiva, spesa sempre interna al progetto. Attualmente è stata ammessa a contributo la prima fase che prevede un contributo di 6mila euro per l'acquisto di materiale sportivo, coperto per una metà dalla Fondazione della Comunità Clodiense e per l'altra dalla donazione della ditta Blue Jeans Lavanderie Industriali di Cavarzere . La consegna del materiale è avvenuta domenica mattina in occasione dell'incontro di calcio della categoria Giovanissimi allo stadio Coni di via Spalato, alla presenza di Renzo Renier, consigliere locale della Fondazione Clodiense, dell'assessore allo Sport Enzo Salmaso e del dirigente del settore giovanile dell'Union Calcio Cavarzere Dario Campaci. La parte rimanente del progetto, cioè l'acquisto del pulmino, è stata rinviata al prossimo anno, in quanto più onerosa e richiedente un maggior impegno economico da ditte ed enti presenti nel territorio. Per il momento si continua ad usare il vecchio pulmino, che nonostante gli anni si dimostra ancora resistente sia ai chilometri percorsi che alle gioiose esuberanze dei ragazzini trasportati.
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